mercoledì 11 aprile 2012

IV.II Modificare il corpo macchina per l'infrarosso

Per fotografare in infrarosso direttamente quindi senza tempi di posa abbastanza lunghi per farli passare dal filtro posto davanti al sensore, si potrebbe lavorare proprio su quest'ultimo.
Con "lavorare" si intende proprio aprire il corpo macchina per modificarlo. In poche parole togliere il filtro presente davanti al sensore sostituendolo con un filtro ad infrarossi.

Ho trovato alcuni link che spiegano passo per passo quest'operazione ad una Canon EOS 350d:

http://www.maydaphoto.com/index.php?option=com_content&task=view&id=47&Itemid=38conir

http://www.lifepixel.com/tutorials/infrared-diy-tutorials/canon-rebel-xt-350d

Personalmente penso che quando avrò la possibilità di cambiare il corpo macchina potrò anche pensarci!


domenica 1 aprile 2012

IV.II IR

Filtro infrarosso e fotografia IR.


Utilizzato nella fotografia ad infrarossi, serve a rimuovere le lunghezze d'onda della luce visibile lasciando passare unicamente la luce infrarossa.



La radiazione infrarossa, (dal latino infra, "sotto" e rosso, sotto il rosso, il colore con frequenza più bassa visibile) è una radiazione elettromagnetica (non visibile) compresa nelle lunghezze d'onda da 700nm a 1mm (attenzione a non confondere frequenza con lunghezza d'onda). 




I raggi infrarossi furono scoperti dal tedesco F.W. Herscel nel 1800, grazie ad un ingegnoso esperimento: ponendo un termometro al mercurio nello spettro prodotto da un prisma di vetro, atto a misurare il calore delle differenti bande di luce colorata. Scoprì che il termometro continuava a salire anche dopo essersi mosso oltre il bordo rosso dello spettro, dove non vi era più luce visibile. Questo fu il primo esperimento che mostrò come il calore poteva trasmettersi grazie ad una forma di energia invisibile.


Questa forma di energia, la sua riflessione e dove è possibile la sua emissione, tentiamo di catturare e rendere visibile, attraverso i moderni mezzi digitali. Ragione per cui le "simulazioni" fatte con vari programmi di fotoritocco, nulla hanno a che vedere con la vera ripresa infrarossa.
Per una questione di gusto e semplicità di ripresa, ci occuperemo della ripresa infrarosso in bianco e nero, anche perchè la cosidetta ripresa "a falsi colori" ovvero infrarosso a colori, a mio parere, non è molto bella.


Quando la radiazione infrarossa (nell'infrarosso vicino) è più accentuata? Essendo in buona parte legata al calore, il periodo più adatto va da aprile a luglio, al mattino fino alle ore 10 l'incidenza dei raggi del sole è maggiore soprattutto sulla vegetazione, incrementata dall'azione della sintesi clorofilliana che produce calore e radiazione infrarossa, restituendo così un ottimo risultato fotografico. 


Fotografia d'esempio. Autore anonimo.

La fotografia di questo tipo apre una dimensione nuova, un modo di vedere inconsueto rispetto a quanto siamo abituati. Lo spettro della radiazione luminosa è molto più ampio di quello che l’occhio umano può percepire, e fino all’avvento dei sensori CCD l’unico modo possibile per poter ‘vedere’ cosa c’era oltre allo spettro del visibile era utilizzare delle pellicole speciali in grado di rendere visibile anche l’invisibile.
Il grosso vantaggio dato da questo tipo di ripresa è di poter realizzare degli scatti anche in condizioni di foschia, perche` la radiazione infrarossa la attraversa senza grossi problemi permettendoci di ottenere una visibilità ed una nitidezza non sempre disponibile nella fotografia classica sia a causa delle condizioni meteorologiche sia a causa del continuo aumento dell’inquinamento atmosferico.


Disponendo di una fotocamera digitale non dovremo preoccuparci del problema pellicola e del suo sviluppo e potremo dedicarci pienamente alla ripresa.
Il sensore delle macchine fotografiche digitali e’ molto sensibile alla luce infrarossa, tanto che i produttori mettono immediatamente davanti al sensore un filtro speciale chiamato HotMirror/IRCut per evitare che l’immagine fotografata perda nitidezza a causa della differenza di piani di messa a fuoco. L’introduzione di questo filtro lascia passare tutto lo spettro della luce visibile e taglia drasticamente tutto quello che e’ oltre il rosso profondo.
Nella dicitura del filtro (R72) possiamo leggere che questo filtro lascia passare tutte le radiazioni a partire dalla gamma dell’infrarosso vicino (720nm), eliminando completamente tutto lo spettro della luce visibile e dell’ultravioletto. 
Ottimi filtri IR sono anche quelli B&W (di più complessa reperibilita’ in Italia), in particolare il modello 87C (093). In questo filtro passa solo l’1% della luce fino a 800nm, mentre a 900nm l’88% della stessa viene trasmesso. E’ quindi un filtro con un taglio molto accentuato, più specialistico verso l’infrarosso del filtro Hoya. Ed infatti come detto sopra era sconsigliato per l’uso con pellicole IR come la Maco 820c (ora Rollei) dove si usava obbligatoriamente il meno aggressivo 89B (092), più simile come trasmissione allo Hoya discusso sopra.