giovedì 29 marzo 2012

IV. I Filtri


Un filtro ottico è un accessorio volto a modificare l'immagine, alterando le condizioni di ripresa originarie dell'obiettivo.
I filtri di ripresa hanno per la maggior parte forma circolare con attacchi a vite o a baionetta, vengono fissati direttamente sulla parte frontale dell'obiettivo da ripresa e partono da diametri molto piccoli (intorno ai 30 mm) e generalmente utilizzati per telecamere o fotocamere digitali, fino a diametri per teleobiettivi, fotocamere di medio o grande formato ed ottiche per ripresa cinematografica, generalmente intorno agli 80 mm. Un formato molto diffuso è quello introdotto dalla Cokin, si tratta di filtri a lastra quadrata montati su appositi supporti che consentono, soprattutto, una facile intercambiabilità del filtro.

Nella fotografia digitale è possibile applicare in post produzione gli effetti che prima si ottenevano solo in fase di scatto ma nonostante questo i filtri sono ancora in commercio, questo perché alcuni di essi sono ancora utili e i loro effetti non sono ricreabili in Photoshop.

Iniziamo parlando del filtro polarizzatore serve a polarizzare la luce riflessa dalle superfici degli oggetti e dalle particelle atmosferiche, in sostanza rimuove i riflessi da tutte le superfici non metalliche e garantisce il massimo contrasto.


I filtri neutral density e i filtri digradanti sono utilizzati essenzialmente nella fotografia di paesaggio.
Il filtro neutral density: altera l'esposizione e non introduce nessuna dominante di colore, questa tipologia di filtri viene classificata come ND, esistono ND2, ND4 e ND8, questa classificazione è fatta in base alla riduzione della luce.
Filtri digradanti (o anche graduati a densità neutra): come dice il nome sono dei filtri che digradano dall'alto verso il basso, cioè sono trasparenti in basso e più scuri in alto, aiutano a equilibrare i cambiamenti di esposizione in una scena, per esempio in un paesaggio permettono di schermare maggiormente il cielo rispetto alla linea del terreno sotto l'orizzonte.



mercoledì 14 marzo 2012

III.II HDR


L'HDR, acronimo di High Dynamic Range (Ampia Gamma Dinamica), è una tecnica utilizzata in grafica computerizzata e in fotografia per consentire che i calcoli di illuminazione possano essere fatti in uno spazio più ampio (un high range appunto) e si possano rappresentare valori di illuminazione molto alti o molto bassi.

Le tecniche HDR sono fondate sulla natura fisica della luce. Per i calcoli si utilizzano le stesse unità di misura della fotometria, dove, per esempio, al sole viene assegnato un valore di luminosità milioni di volte più grande di quello del monitor del personal computer.
L'HDR dà la possibilità di immortalare una scena avendo poi il totale controllo sull'immagine finale; ad esempio è possibile esporre nuovamente la foto, correggendo o perfezionando il risultato finale.

Le immagini HDR vengono realizzate mediante l'uso di formule o algoritmi che ci danno la possibilità di elaborare le immagini allo scopo di ottenere diversi risultati. Ogni algoritmo è gestito da una formula studiata generalmente da un gruppo di persone il cui referente principale è quello che dà il nome alla stessa e che ritroviamo nell'elenco dei vari programmi che consentono questa elaborazione.
La descrizione matematica di tali algoritmi in genere è rintracciabile con una certa facilità, spesso on line; meno semplice è reperire informazioni che descrivano gli algoritmi in maniera facilmente interpretabile, così da capire che genere di risultato sia possibile ottenere. È allora importante testarli più volte, su varie immagini e con varie impostazione dei parametri, e confrontare i risultati.

Algoritmi:

  • Mantiuk '06;
  • Mantiuk '08;
  • Fattal;
  • Drago;
  • Durand;
  • Reinhard '02;
  • Reinhard '05;
  • Ashikhmin;
  • Pattanaik.
Le fotografie seguenti sono due prove di HDR. Tramite Photoshop ho unito le tre immagini con esposizione diversa (i pomodorini del bracketing), modificata poi secondo i miei gusti. 



Esistono anche Programmini open source o no che trattano in modo specifico l'HDR. Per esempio Luminance HDR (link: http://qtpfsgui.sourceforge.net/ ).


giovedì 1 marzo 2012

III.I Bracket



In fotografia, il bracketing (dall'inglese to bracket, "raggruppare"), è una tecnica di ripresa che consiste nel riprendere più immagini fotografiche dello stesso soggetto usando diverse impostazioni, "maggiori e inferiori oltre a quella normale"; solitamente una diversa esposizione ("esposizione a forcella").L'esposizione a forcella è utile, e spesso raccomandata, in situazioni in cui è difficile ottenere una fotografia corretta con un singolo scatto, specialmente quando una piccola variazione nei parametri di esposizione ha un grande effetto nell'immagine risultante.
Se usato senza altre precisazioni, il termine bracketing si riferisce al termine italiano "esposizione a forcella" che consiste a variazioni d'esposizione della foto: il fotografo sceglie di scattare più d'una immagine con esposizioni differenti: "normali", più luminose, più scure, per poter poi valutare lo scatto migliore o servirsi in seguito di tecniche di fusione semplice o tramite HDR. Molte fotocamere professionali o semi-professionali, comprese le fotocamere digitali, possono scattare automaticamente una serie di immagini con differenti esposizioni ("esposizione automatica a forcella") le cui distanze di stop sono comunque impostate dal fotografo.
Oltre a quello relativo all'esposizione, ci sono altri tipi di bracketing.
- Il bracketing del fuoco è utile in situazioni con profondità di campo limitata, come una macrofotografia. Con questo tipo di bracketing si può avere una serie di fotografie con diverso piano focale per poi scegliere la foto che ha il fuoco migliore, o combinarle in camera oscura digitale (tramite software fotoritocco), per aumentare la profondità di campo, sia con sovrapposizioni e tagli manuali, sia con appositi software che eseguono questi compiti automaticamente.
- Il bracketing sul bilanciamento del bianco, che si può trovare unicamente nella fotografia digitale, permette di avere più foto dello stesso soggetto con punti del bianco differenti, per poter scegliere quella con i colori più realistici.
- Il bracketing del flash è un modo di lavorare con i flash elettronici. Vengono scattate varie foto con una potenza del flash variabile da scatto a scatto.


Esposizione:
Esposizione: + 2 stop


Esposizione: corretta


Esposizione: - 2 stop